Cura: Come Sfiammare il Nervo Sciatico

Come sappiamo le cause di infiammazione del nervo sciatico non sono quasi mai originarie direttamente da quest’ultimo, ma solo un effetto collaterale di qualcos’altro. Quindi possiamo dire che di conseguenza il trattamento specifico dipende ovviamente dalle cause specifiche dell’infiammazione.
I farmaci antidolorifici/antinfiammatori sono spesso parte della terapia, per permettere di alleviare il dolore al paziente. In certi casi è anche necessario ricorrere a oppiacei o farmaci per il dolore neuropatico.
La fisioterapia qui può offrire risultati efficaci, mentre, solo raramente, è necessario ricorrere al chirurgo.
Quindi possiamo dire che la cura dell’infiammazione del nervo sciatico varia in base alla gravità della sintomatologia e alla severità della causa scatenante:
- Nel caso di infiammazioni lievi e non associate a cause cliniche gravi, è spesso sufficiente stare a riposo fino a quando non scompaiono i sintomi e, se necessario, correggere eventuali abitudini posturali errate, cosa consigliabile in qualsiasi caso;
- Nel caso di infiammazioni clinicamente più gravi per le quali non è sufficiente il riposo, la situazione varia e potrebbero essere richiesti trattamenti più mirati.
Diagnosi
Troviamo diversi modi per diagnosticare la sciatica:
- Cliniche, con una visita da uno specialista;
- Strumentali, con specifici esami;
- Anamnestica, ossia con la testimonianza del paziente, grazie anche alle testimonianze acquisite nel nostro blog, o almeno spero, poiché nessuno conosce il suo corpo meglio di se stesso.
Tra i diversi esami utili che si possono fare troviamo:
- RX rachide dorso-lombare e lombo-sacrale: utile per capire se c’è una riduzione di spazio discale che possono indicare la presenza di ernia o di spondilolistesi ossia scivolamento di una vertebra sull’altra;
- Risonanza Magnetica (RM) del rachide: che va a valutare la presenza di ernie discali, tumori spinali primitivi o metastatici, spondilodiscite ossia infiammazione dei dischi intervertebrali e delle vertebre;
- TC rachide lombare: che si effettua nel caso di sospetto di fratture e/o di controindicazioni alle esecuzioni della RM;
- Elettromiografia (EMG): evidenzia la sofferenza della radice nervosa.
Cura: quale terapia viene usata per trattare la sciatica
Possiamo dire che l’obiettivo principale all’inizio è togliere il dolore. Quindi può essere utile associare una terapia farmacologica ad una terapia fisica con tecar, TENS e ultrasuoni che aiutano a decontrarre la muscolatura sfruttando il calore endogeno (Tecar) o lavorando sull’azione antidolorifica.
Poi in secondo luogo si può passare ad associare fisiokinesiterapia, ossia trattamenti manipolativi, ad educazione posturale per migliorare la mobilità. Ma il consiglio più importante resta sempre quello di iniziare subito.
Per quanto riguarda i farmaci è utile farsi consigliare da uno specialista così da assumere il medicinale più adatto al contesto specifico e al livello di dolore.
Invece in un contesto di nervo sciatico infiammato, la fisioterapia prevede un programma riabilitativo di esercizi finalizzato a: correggere e migliorare la postura, rinforzare la muscolatura della schiena e, infine, aumentare la flessibilità del tronco e della colonna vertebrale.
Farmaci
Come abbiamo detto i farmaci prescritti dal medico o quelli da banco possono essere usati per alleviare il dolore, permettere così di ridurre l’infiammazione per poter iniziare il trattamento. Ma c’è sempre da tener presente che gli studi esprimono che sono sempre la fisioterapia e i trattamenti di rinforzo e correttivi la soluzione migliore. Come mi piace sempre dire, evitando il problema non lo risolverai mai, è solo affrontandolo che ne possiamo uscire.
Comunque ecco alcuni esempi di farmaci usati per il dolore da sciatica:
- Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene o il naprossene;
- Steroidi orali, come il prednisone;
- Farmaci anticonculsivanti, come il gabapentin;
- Triciclici antidepressivi, come amitriptilina;
- Analgesici oppioidi, come tramadolo o ossicodone.
Questi ultimi vengono di solito assunti per avere un sollievo dal dolore invalidante e consentire così al paziente di passare la fase acuta o di almeno gestire il dolore. Invece i farmaci come analgesici oppiacei sono di solito prescritti solo per brevi periodi al fine di evitarne la dipendenza. Ma se soffri di questo mostro apocalittico di certo li conoscerai tutti.
Un’importante risorsa, soprattutto nelle forme croniche può essere l’Ossigeno-Ozonoterapia, ossia delle infiltrazioni direttamente nella muscolatura paravertebrale di una miscela di ossigeno e ozono. Qui sono necessari almeno 15-30 giorni per vedere dei benefici ma nel lungo periodo si possono avere dei risultati fantastici come una diminuzione del volume dell’ernia discale grazie all’effetto disidratante dell’ozono sul disco intervertebrale.
Fisioterapia
Parliamo di questa nello specifico, come componente focale di quasi tutti i piani di trattamento della sciatica. Possiamo dire che di solito per questa vengono effettuati trattamenti specializzati come:
- Terapia manuale;
- Terapia mio-fasciale;
- Rieducazione posturale;
- Rieducazione funzionale;
- Manipolazione vertebrale;
- Idrokinesiterapia per la schiena;
- Esercizi terapeutici per la schiena;
- Allenamento terapeutico per pazienti con dolore cronico;
- Massoterapia.
La scelta di uno o dell’altro varia a seconda della causa scatenante della sciatica. Come si può vedere ci sono innumerevoli tecniche e queste sono solo alcune in caso di sciatica e lombo-sciatalgia. E come abbiamo detto nella prima fase queste si possono associare terapie fisiche ex: Tecaterapia, laserterapia, microcorrenti.
Gli obiettivi della Fiseokinesiterapia sono molteplici, quindi è utile capire quali trattamenti sono più adatti per il nostro specifico mal di schiena o la nostra sciatica, perciò diventa un momento focale la valutazione del nostro malessere.
Si vedono troppo spesso pazienti visitati in modo superficiale e con prescrizioni di fisioterapia generica e non specifica per il loro problema, finendo così per trascinarselo dietro per anni.
Come abbiamo detto la fisioterapia può avere diversi obiettivi a seconda del quadro clinico e del tipo di trattamento da fare come:
- Andare a rafforzare la colonna vertebrale e i muscoli della regione lombare, dell’addome, dei glutei e dell’anca;
- Aumentare la forza principale dell’individuo;
- Allungamento dei muscoli stretti e inflessibili, come i muscoli posteriori della coscia;
- Andare a facilitare quei processi biologici di scambio di liquidi e sostanze nutritive nel corpo con mezzi fisici o esercizi aerobici come la camminata, la terapia in piscina, gli esercizi funzionali.
In certi casi però può essere necessario un certo riposo, soprattutto nella fase acuta della sciatica con una conseguente e necessaria modifica della routine quotidiana, anche se resta sempre il rimedio migliore mantenersi attivi evitando lunghi periodi di inattività fisica, perché questa rimane, e lo sarà sempre, la rovina del corpo. Come diceva quel fantastico proverbio “Chi si ferma è perduto”.
Intervento chirurgico
Come espresso in precedenza, l’intervento chirurgico avviene in casi molto rari dato che si cerca di evitarlo il più possibile, ma è giusto parlarne. I casi in cui questo viene preso in considerazione sono quelli in cui:
- L’infiammazione dipende da una malattia della colonna vertebrale ex ernia del disco lombo-sacrale, stenosi spinale lombo-sacrale ecc., dove i sintomi sono molto severi e non si risponde a nessun trattamento tra quelli indicati;
- Altro caso è quando l’infiammazione dipende da un tumore spinale lungo il tratto lobo-sacrale della colonna vertebrale.

Quindi possiamo dire che il trattamento chirurgico è un’opzione riservata ai casi in cui la causa deriva da problemi della colonna vertebrale e in cui i precedenti trattamenti sono stati inefficaci.
Per questo ripeto anche se so che è più facile vendere un’aspirina che le vitamine, la prevenzione è sempre la risposta.
Consigli casalinghi e di buon senso
Altri consigli nei casi così detti più lievi possono essere, anche se è sempre utile contestualizzare:
- Un buon riposo dall’attività fisica più pesante e dalle pratiche sportive, ma sempre tenendo presente che il riposo non significa inattività fisica, perché ciò potrebbe portare ad un peggioramento.
- Può essere anche utile applicare impacchi freddi, alternati a impacchi cardi, nella o nelle zone dolenti.
- Consiglio anche un po’ di stretching quotidiano dei muscoli della schiena e di eventuali muscoli contratti. Un buon allungamento della schiena può aiutare ad attenuare o diminuire la compressione a livello del nervo sciatico lungo la colonna, ma sempre resta utile il consiglio di capire prima di tutto la causa dell’infiammazione.
Comunque la miglior cura è e resterà sempre la prevenzione, anche se attualmente prevenire del tutto l’infiammazione del nervo sciatico è impossibile; la colonna vertebrale ancora non dimentica la nostra passata anatomia da quadrupedi, ed è così che ce lo fa presente a modo suo. Ma sì, si può rallentare ed evitare le fasi acute con determinati comportamenti e ci tengo ad elencarvene alcuni:

- Imparare ad usare adeguatamente il proprio corpo, durante sollevamenti di pesi e cercare di evitare brusche torsioni della schiena.
- Mantenere una corretta postura, soprattutto in posizione seduta così da non variare la naturale anatomia della colonna vertebrale.
- Esercizio fisico regolarmente, perché l’inattività è il principale fattore di infiammazione del nervo sciatico.
- A questo tengo a soprattutto: quando vi iscrivete in palestra fatevi seguire almeno i primi giorni per non interiorizzare movimenti ed esecuzioni errate e non di meno imparare le corrette esecuzioni, perché sì la palestra e l’attività fisica fanno bene, ma solo se fatte in modo corretto. Come mi piace sempre dire “ci alleniamo per stare meglio non per tornare a casa peggio”.
Detto ciò resta sempre un sano e caldo consiglio consultare il medico se i sintomi sono gravi, persistenti o vanno mano a mano peggiorando.
Nel caso in cui il dolore non regredisce dopo una settimana o, al contrario, tende ad peggiorare, è opportuno, anche in questo caso, consultare un medico. Perché sì la sciatica è una condizione di durata molto variabile, infatti questa dipende dalla causa scatenante, è quindi può essere:
- Acuta: se si manifesta per alcuni giorni/settimane;
- Cronica: se persiste per più di 8 settimane.
Diventa necessario invece andare di corsa al Pronto Soccorso nel caso che i sintomi riscontrati siano riconducibili a:
- Un dolore improvviso e insopportabile a livello della bassa schiena e coscia;
- Un dolore sempre in questo punto dopo un forte trauma o dopo un incidente o altro;
- Una perdita del controllo su vescica e/o intestino;
- Una sensazione di intorpidimento/formicolio e debolezza alla gamba-gluteo e/o piede, che cedono al passo.
Movimenti ed attività sportive da fare e non fare con la sciatica
Utile qui aprire una parentesi importante, dato che credo che non ci sono esercizi che fanno male ed esercizi che fanno bene se seguono la fisionomia dei movimenti e se sono movimenti così detti naturali per l’uomo. Ma ciò non toglie che in certe circostanze o casi specifici, e perché non in certe fasi, è utile e consigliabile farne certi ed evitarne altri. Ma mai considerare movimenti ed esercizi nemici, dato che certi sono fatti da noi quotidianamente e sono e saranno difficili da evitare.
Possiamo dire che c’è ancora il vecchio mito che l’attività sportiva non giovi alla schiena, ma come chiaramente espresso prima, questo dipende dalla tipologia di sport e dalle patologie in questione.
Per quanto riguarda la sciatica, alcune attività sportive come la corsa e il sollevamento pesi possono risultare poco adatte specialmente nel caso che l’infiammazione sia in corso e soprattutto se non si viene seguiti da un esperto, quindi per non andare ad incombere nel rischio di peggiorare la situazione consiglio sempre caldamente di rispettare il proprio corpo. Ciò non toglie che in fasi dove l’infiammazione non è attiva può divenire utile rinforzare anche con l’ausilio di pesi e esercizi adeguati quei gruppi muscolari che possono fungere da protettori. Invece altre attività sportive possono contribuire in maniera proficua ad alleviare la sintomatologia dolorosa. Tra questi prossimo indicare:
- Walking/camminata: questo consente di stimolare la circolazione e di avere un lieve stimolo muscolare, ma senza grossi impatti sull’apparato muscolo-scheletrico. Questo sempre rispettando il proprio corpo per quanto riguarda la durata, l’andatura, il tipo di pavimentazione e non di meno insegnando al proprio corpo il corretto modo di camminare atterrando prima sul tallone, cuscinetto fisiologico di impatto, e non sulle punte, per poi srotolare tutto il piede verso la parte anteriore delle dita;
- Yoga e/o pilates: i corsi a corpo libero come yoga e pilates permettono di rinforzare e allungare la muscolatura e la colonna vertebrale, ma sempre eseguendo dei movimenti lenti e controllati;
- Bicicletta: anche se come sappiamo il ciclismo è una attività che tende a sollecitare il nervo sciatico, questa in maniera moderata può aiutare ad potenziare la muscolatura e spesso a migliorare la postura della colonna con le giuste precauzioni ed indicazioni. Soprattutto questa può rappresentare una fantastica alternativa per i soggetti in sovrappeso in quanto qui non si esercita una grande pressione sui dischi vertebrali e le articolazioni.
- Nuoto: una moderata e controllata attività nell’acqua può permettere di muoversi senza caricare ed esercitare pressione sulla schiena, quindi una buona alternativa per restare attivi almeno inizialmente.
Tutte queste attività sono consigliate in caso che l’infiammazione e il dolore siano lievi e sotto controllo, pur evitando movimenti errati ed annullando i processi eseguiti in fase di riabilitazione. Essenziale anche contestualizzare la scelta a seconda della causa dell’infiammazione.
Esercizi base da fare a casa
Può essere utile per alleviare il dolore, alcuni esercizi da fare a casa, sempre se le condizioni lo permettono, cercando anche di fare, se possibile, diverse serie. Tra questi troviamo:
- Sdraiati a terra in posizione supina, portare un ginocchio al petto e lasciare l’altro arto completamente disteso a terra. Mantenere la posizione per qualche secondo in media dai 20/30 sec per arto;
- In quadrupedia, cercare di sciogliere la zona lombare, chiudendo l’addome e incurvando la schiena verso l’alto e viceversa, tutto ciò svuotando il diaframma quando si chiude l’addome e riempendolo quando si stende verso il basso;
- Supini con la schiena a terra e le gambe sollevate 90°, usando un elastico o una sciarpa per tirare la punta del piede dalla gamba verso di sé, mentre la gamba opposta resta piegata ed appoggiata alla pavimentazione. Stessa cosa da fare per l’arto opposto;
- Sdraiati a terra in posizione supina e portando entrambe le ginocchia al petto, dondolando sia a destra che a sinistra;
- Posizione preghiera: seduti sui talloni, portando la fronte a terra e allungando le braccia in avanti;
- Ponte: distesi a terra in pozione supina, cercare di sollevare il bacino con gambe piegate e spalle appoggiate alla pavimentazione;
Tutto ciò è sempre consigliabile se la causa scatenante il dolore sciatico lo permette, dato che ogni caso è a sè. Importante nel caso di ernie, accessi dei dischi intervertebrali o altro, capire dove si trovano ed evitare con i movimenti di comprimerle in ulterior modo. Quindi ripeto sempre il mio caldo consiglio che la miglior soluzione è comprendere la causa.
Cose da non fare con la sciatica
Utile capire che non ci sono cose che non si possono fare con la sciatica, ma si ci sono modi di fare le cose, premetto sempre che la causa dell’infiammazione non è quasi mai il nervo sciatico di per sé, ma altre cause provocate spesso da cattiva postura, sedentarietà e movimenti errati.
Qui voglio elencare una serie di indicazioni date in linea generale che vi permetteranno soprattutto in quella fase più acuta del fenomeno di non aggravare in ulterior modo:
- movimenti e scatti bruschi;
- attività sportiva intensa;
- attività che prevedono il sollevamento di pesi e carichi;
- colpi di freddo e sbalzi di temperatura;
- situazioni emotive e/o particolarmente stressanti che possono stimolare ulteriormente il sistema nervoso.
Ma ci tengo anche a precisare, perché spesso sono indicazioni prese per tutte le fasi della sciatica, che il modo migliore per superare un problema non è mai evitarlo, sperando che non capiti mai a noi, ma è affrontalo è far sì che ogni singola parte di noi, in questo caso ogni muscolo, sia capace di non essere soggetto al fatto per quanto possiamo e che ad ogni movimento, ogni stato emotivo siamo soggetti a patire le pene, per qualcosa che siamo geneticamente predisposti e che i nostri avi riuscivano con movimento, rinforzo muscolare e vita attiva a tenere sotto controllo fino al momento in cui ogni forza li abbandonava.
Quindi ci tengo anche dire che la sciatica è un effetto collaterale della nostra evoluzione, ma il modo in cui lo affrontiamo dipende da noi, o scappiamo ed aspettiamo che lei ci colpisca o preveniamo così per se e quando sarà, noi saremo pronti. Ecco a voi la decisione, ma se siete tra quelli che la affrontano ricordate che l’albero più duro non è il Pino, ma il fottutissimo Bambù.
(Da ricordare che durante la vita fetale si ha una cifosi totale. Verso l’ottava settimana di vita, quando il neonato inizia a sollevare la testa si forma la lordosi cervicale, mentre la lordosi lombare assume il suo aspetto definitivo quando il bambino inizia a stare in piedi. Quindi prima si inizia a prevenire meglio è.)

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