Squat
Lo squat, insieme agli stacchi da terra e alle distensioni su panca piana, è uno degli esercizi fondamentali dell’allenamento con i pesi. Nello specifico è quello principale per lo sviluppo degli arti inferiori, e in quanto multiarticolare coinvolge molti muscoli della parte inferiore del corpo, ma anche l’addome e altro. Questo può essere eseguito sia a corpo libero che con qualsiasi attrezzo come bilanciere, manubri, kettlebell, wall e tant’altro.
Lo squat varia anche a seconda della posizione del bilanciere o altro attrezzo usato, distinguendosi principalmente in:
- Squat classico (anche detto back squat, viene svolto appoggiando il bilanciere sui trapezi e piegando le cosce fino a 90 gradi rispetto al suolo)
- Front squat (la versione con bilanciere appoggiato sulle clavicole)
- Overhead squat (la versione con bilanciere tenuto sollevato con le braccia estese)
- Box squat (squat in cui l’intervallo di movimento termina toccando una panca con le natiche)
- Zercher squat (versione con il bilanciere appoggiato tra braccio e avambraccio)
- Hack squat (versione in cui l’atleta parte con bilanciere a terra dietro le caviglie e lo stacca da terra)
- Jefferson squat (versione in cui l’atleta parte con il bilanciere a terra, a cavallo tra le gambe e lo stacco fino all’inguine)
- Anderson squat (il movimento parte con l’atleta accovacciato sotto al bilanciere appoggiato al rack)
Ma troviamo altre varianti molto più stravaganti come :
- Pistol squat (variante a corpo libero eseguita su un piede solo)*
- Sissy squat
- Sissy squat bench
- Bulgarian split squat (un tipo di affondo in cui il piede posteriore è appoggiato su una panca)
- Wall squat (l’atleta si appoggia immobile in posizione accosciata contro il muro)
Un’atra distinzione può essere data anche dalla scelta del completamento del ROM di movimento ossia se arrivare o meno al completamento del movimento di accucciata, quindi oltre i 90°.
Questo è stato sempre il dibattito tra i sostenitori dell’isolamento muscolare e i sostenitori dell’allenamento funzionale. Ma ormai sembra che tutti siano dello stesso parere: superare il parallelo comporta più vantaggi rispetto al cercare di sovraccaricare il quadricipite. Ormai appare costatato che non superare il parallelo comporta una diminuzione di performance e l’aumento di rischi di infortuni, dato che recenti studi hanno confermato che lo squat profondo migliorerebbe il controllo motorio.
Prima di iniziare in ogni caso a fare lo squat è opportuno fare attenzione ai traumi che possono avere i soggetti prima di farlo. Anche se è diventato una indicazione comune soprattutto all’inizio, l’apertura o no dei piedi a partire dalle spalle non fa sì che vari di molto il focus sui diversi vasti del quadricipite.
Ma si è utile per una buona esecuzione allenare la mobilità della catena tibia-tasso con stretching al polpaccio, la mobilità dell’alca e l’appoggio sul plantare.
Detto ciò adesso cerchiamo di dare buone indicazioni sulla corretta esecuzione dello squat classico:
Fase di partenza:
- Nel caso dell’uso del bilanciere è opportuno che esso appoggiato sul Rack vada lievemente sotto la gola;
- Posizione eretta con ginocchia estese;
- Piedi distanziati quanto la larghezza della anche e ben appoggiati a terra;
- Punte rivolte verso l’avanti e leggermente verso l’esterno di circa 30°;
- Testa e sguardo rivolto in avanti e lievemente verso il basso così da mantenere contratto il retto addominale;
- Bilanciere appoggiato sulla spina delle scapole o sotto la settima vertebra cervicale (C7);
- Mani in posizione prona e palmi rivolti verso l’alto e in avanti;
- Presa della mani sul bilanciere leggermente più ampia rispetto alla larghezza delle spalle, ma è molto soggettivo in quanto dipende dalla mobilità scapola-omero che si possiede;
- Spalle addotte;
- Bilanciere ben equilibrato con gomito allineato al bilanciere.
Fase di discesa:
- Piega ginocchia, anche e caviglie in maniera controllata fino a quando la parte superiore della coscia non è parallela al pavimento e all’altezza del gluteo;
- Le ginocchia non devono superare eccessivamente le punte dei piedi;
- Mantenere le normali curve fisiologiche del rachide durante tutto l’arco del movimento;
- Le scapole sempre addotte e depresse;
- Testa sempre rivolta in avanti o al massimo in avanti/alto senza creare iper-estensione del collo.
Detto ciò, il mio consiglio è concentrarsi sul mantenere un maggiore appoggio sull’avampiede-centro nella discesa e sulla risalita un maggiore appoggio sul retropiede-centro. Un buon indicatore per sentire la percezione della corretta esecuzione è sentire lo stimolo nel seguente ordine: prima il tallone, poi il bicipite femorale e per ultimo il gluteo.
Per i principianti consiglio, nel caso che trovino difficoltà nell’eseguire un corretto squat, sia per poca mobilità che scarso controllo motorio, i seguenti esercizi propedeutici e poi perché non passare ad uno squat con la kettlebell?!



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